mercoledì 27 agosto 2008

Uluru e il deserto rosso.

Sono fornito di una discreta immaginazione, ma davvero non mi sarei mai potuto immaginare la meraviglia della roccia rossa che gli aborigeni chiamano Uluru e gli australiani di origine europea chiamano Ayers Rock.
Intanto, devo dire che la strada da Alice Springs ad Uluru, sulla mappa sembra poca cosa, ma in realta' sono circa cinquecento km!!! Quindi: sveglia all'alba e alle 6.00 partenza! Il paesaggio che si puo' gustare durante il tragitto e' sempre uguale una lunga strada asfaltata in mezzo al nulla, come potete apprezzare dalla foto. In cinquecento km di percorso abbiamo incrociato due road train (miseria ladra, volevo fotografarli ma non ci sono riuscito!) e un paio di fuoristrada. Dopo un po', il tragitto sul bus diventa davvero noioso, ma io, da vero stratega, mi sono seduto di fianco ad una giovincella molto carina :-)) e quindi alla seconda tappa, quando lei finisce finalmente di dormire con una banalissima scusa, (la foto qui a fianco che le ho chiesto di scattarmi) attacco bottone.
Ok Mr Riva, ho le foto ma non le pubblico le ho promesso che le avrei custodite con rispetto della sua privacy.
Comunque la fanciulla, malgrado il nome che puo' far pensare ad una australiana (si chiama Audry) e' francese di Parigi ed ha ventisette anni, con lei ho passato tutta la giornata e la sera al ritorno ci siamo scambiati gli e-mail, lei e' partita per Perth nel far west australiano ed io sono partito per Darwin estremo nord. Sono stato contento di averla conosciuta e se la aveste vista capireste bene il perche'!
Comunque, per non andare fuori tema e dilungarmi troppo come qualcuno che conosco bene, torniamo ad Uluru. Prima di arrivare a destinazione ci siamo fermati anche al Kata Tuja ed alle montagne Olga (Biula non ridere!!!) la foto che mi ha fatto Audry e' stata scattata in uno di quei due posti, io ero troppo emozionato per capire di che posto si trattasse, il viaggio incredibile... la ragazza francese... insomma non capivo piu' un cavolo e non ascoltavo piu' la guida, anyway vi pubblico una foto da lontano del posto che potrebbe essere Kata Tuja o le montagne Olga. Ah, fa un pochino schifo, l'ho scattata dal pullman, abbiate pazienza.
Appena lasciato il complesso roccioso (chiamiamolo cosi'), ci siamo diretti a sto benedetto Uluru, nel vero senso della parola; per gli Aborigeni australiani, e' un posto benedetto, qui nei tempi del "grande sogno" come lo chiamano loro (sempre che abbia capito bene, per i motivi che vi ho gia' detto) le donne delle tribu' venivano a partorire e a fare da mangiare; ora, purtroppo, e' solo un bel posto per turisti che vanno a cenare nel deserto e a brindare al tramonto con un bicchiere di Champagne tra uno scatto e l'altro della macchina fotografica: un po' triste se vista in questo modo, soprattutto avendo fatto parte di questa categoria (almeno ero in buona compagnia!!! ah ah ah).
Per quello che posso vedere dal PC sul quale sto lavorando il mio scatto migliore e' questo:


1 commento:

Doctor J ha detto...

Bene...son contento del tuo giro e Uluru mi ha molto emozionato! Sappi pero' che ho un sacco di millemiglia da finire prima che Alitalia fallisca, quindi un bel giretto a Parigi per farmi raccontare com'e' veramente Uluru (di te non mi fido) si puo' organizzare! Audry non so perche' ...ma mi da' piu' quel senso di sicurezza che ogni narratore di viaggi dovrebbe avere! ah ah ah! :-) Poi 27 anni e' quasi mia coetanea, visto che quest'anno son nato nel 1973.